NINIVE, di Nicholas Guild
Ho appena terminato le ultime cinquanta pagine di “Ninive” di Nicholas Guild, seguito de “L’Assiro“, letto qualche mese fa e ampiamente apprezzato. “Ninive” riprende la storia di Tiglath Assur, figlio del defunto re assiro Sennacherib, condannato all’esilio dal nuovo re, suo fratello Asarhaddon.
Costretto a lasciare la terra natia e ad allontanarsi dall’amore proibito per la bellissima Esharhamat, Tiglath sfugge a mille pericoli e viaggia, insieme al fido Kephalos, tra le più grandi realtà della storia antica: dalle colonie fenicie alla Grecia, dal deserto del Sinai all’Egitto dei Faraoni, fino alla Sicilia. Ma alla fine sarà la sua città, Ninive, quella in cui dovrà tornare, incontro ad un destino sorprendente.
Quasi ottocento pagine di emozioni, un romanzo storico la cui trama sarebbe degna di diventare una sceneggiatura per un grandissimo film. La trama è sviluppata in modo lineare, il narratore onniscente è tra i migliori di sempre, e fa ricordare il leggendario “Sinuhe l’Egiziano” di Mika Waltari, senza rimpiangerlo mai.
I personaggi sono resi in modo spettacolare, ma è soprattutto la ricostruzione dell’atmosfera delle antiche città in cui Tiglath si trova a viaggiare che merita una menzione d’onore. Una storia indimenticabile, un romanzo storico che dovrebbe davvero essere riscoperto, alle prese con mondi lontani nel tempo e nello spazio, che colpiscono il lettore al cuore lasciando un segno indelebile nella sua memoria.
Recensione di Eleonora Saia
NINIVE Nicholas Guild
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