NEL SEGNO DELLA PECORA Haruki Murakami

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NEL SEGNO DELLA PECORA, di Haruki Murakami

Si tratta del primo romanzo di Murakami e come accade spesso in un’opera prima, non è esente da difetti, ma rivela già molto del tipo di scrittore che l’autore aveva in mente di diventare.

Una pubblicazione online mostra, in un inserto pubblicitario, una vecchia foto raffigurante un gregge: qualche tempo dopo, il grafico autore del servizio viene contattato dal braccio destro di un anziano ideologo dell’estrema Destra, noto col titolo di Maestro.

 

Nel segno della pecora Haruki Murakami Recensione UnLibroDopo essersi visto affidare l’insolito incarico di rintracciare una delle pecore della foto, il protagonista parte per l’Hokkaido in compagnia di una bizzarra ragazza che sembra dotata di poteri paranormali.

In questo romanzo Murakami affronta già le tematiche che saranno alla base della sua letteratura più riuscita: l’analisi del mondo attraverso le percezioni, i personaggi presentati attraverso la loro funzione e non attraverso il nome, le atmosfere surreali e quasi magiche, la forte componente introspettiva, la ricerca vista come essenza dell’esistenza, sono già elementi che caratterizzano questo suo esordio.

Manca, però, al giovane scrittore la capacità di amalgamarli in modo sapiente, facendo sì che siano parte integrante della storia e non accenni poco risolti in una trama che rischia più volte di deragliare verso l’assurdo.

 

Il romanzo merita comunque una lettura per il modo in cui l’autore affronta il problema della perdita di identità del suo paese anche da parte della generazione a cui appartiene lo scrittore; nel descrivere la storia di un ideologo dal destino legato a quello di una pecora magica, c’è una forte critica e molta sfiducia nei confronti della politica e di coloro che detengono il potere, lasciando morire il potenziale di un paese, come si può cogliere nella malinconica descrizione della decadente, piccola cittadina dell’Hokkaido in cui si svolge parte della storia, o più apertamente nella vicenda dell’anziano hainu che si lascia morire dopo la perdita del figlio in una guerra che non capisce e che non gli appartiene.

Una lettura non banale e interessante, ancorché imperfetta, che potrà interessare sia gli estimatori di Murakami che i lettori alla ricerca di una lettura insolita.

Recensione di Valentina Leoni

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