
L’ITALIANA IN BICICLETTA, di Pina Maria Rinaldi (Giunti – settembre 2024)

Recensione 1
Ambientato tra l’Italia e l’America Latina nei primi anni del ‘900 racconta la vita della giovane Serafina. Una ragazza rimasta orfana di madre troppo presto e con un padre spesso assente ma autoritario che le vuole pianificare la vita senza tenere conto del suo più grande sogno: quello di poter lavorare un giorno nell’atelier di zio Luigi. Serafina ha però ereditato dalla madre due tratti salienti che la contraddistinguono: il coraggio, e le idee chiare che le danno l’intraprendenza giusta per seguire il suo sogno. Perché la vita è un po’ come andare in bicicletta, quando la inforchi la prima volta ….”vai a finire di continuo contro i muretti a secco o gambe all’aria nel terreno!
Ma i lividi non l’avevano mai scoraggiata, [la mamma], ripeteva sempre che le grandi imprese iniziano tutte con l’audacia del primo passo e il bruciore delle cadute”. Ecco perché quando il padre decide che Serafina deve lasciare Bari, dove ha vissuto per 20 anni della sua vita, e trasferirsi definitivamente a Valparaiso, sede della attività paterna, all’inizio si sente sperduta e il Nuovo mondo le suscita un’istintiva diffidenza. Sarà il ricordo della madre e proprio la sua bicicletta, simbolo di indipendenza, a darle la spinta giusta verso un futuro denso, si di incognite, ma anche di promesse e occasioni.
L’esordio di questa nuova autrice è assolutamente promosso a pieni voti. Pina Maria Rinaldi ha uno stile scorrevole e fluido con una descrizione degli ambienti molto accurata. Serafina è un personaggio ben tratteggiato nel suo percorso di crescita, da ragazzina di 13 anni a donna di 20. Tenace, forte, appassionata con un accentuato senso di indipendenza. Il desiderio di voler lavorare non era usuale per le donne di ceto medio- alto all’inizio del XX secolo. “…..Come se lavorare fosse l’unico modo per impegnare le giornate! Ci sono tante occupazioni più adatte ad una signorina….Non voglio sentire che ti inchini davanti a chicchessia per cucire l’orlo di un vestito. Sei una signorina per bene, non una camiciaia!”
Un romanzo che offre uno sguardo intenso su prove e battaglie dell’universo femminile che oggi sembrano lontane, e sul tema della emigrazione del nostro paese di cui forse ci siamo dimenticati.
Recensione di Chiara Vicomario
Recensione 2
L’italiana in bicicletta è un romanzo di formazione a sfondo storico, ambientato tra Italia e Cile a inizi 900. Romanzo d’esordio di Pina Maria Rinaldi, che ha trascorso diversi anni in Cile, é frutto di una puntuale ricerca storica e di abilità stilistica davvero sorprendente, soprattutto nella costruzione dei personaggi e dei dialoghi.
Protagonista è Serafina, una giovane dell’alta borghesia barese che agli albori del XX secolo deve abbandonare la sua amata città a bordo del transatlantico Regina Margherita senza sapere quando potrà farvi ritorno.
Ecco che il cuore della protagonista sembra dividersi in due: tra la vita di prima, le strade di Bari, l’atelier dell’amatissimo zio Luigi, il ricordo bruciante della madre Marisa persa qualche anno prima, e l’inaspettata scoperta di un mondo nuovo.
Amicizia, amore, dolore e una variegata umanità… la protagonista incontrerà sentimenti e storie personali incredibilmente appassionanti, in un viaggio alla scoperta di sé che vi terrà incollati alle pagine.
Recensione di Paola Sgobba
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