Letture e Lettori – Rassegna di Nobel

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Letture e Lettori – Novembre 2018 – Rassegna di Nobel

Per ragioni del tutto estranee all’arte, nel 2018 non verrà assegnato il Nobel per la letteratura; per non lasciare “orfani” gli appassionati del dibattito, la nostra redazione propone alcuni titoli  firmati dai vincitori delle edizioni passate, scelti tra quelli recensiti dai nostri utenti. Si tratta di una selezione, quindi se il vostro scrittore preferito non c’è, sicuramente troverà posto nella seconda parte della rassegna, l’anno prossimo!

Iniziamo la nostra selezione dallo scrittore polacco Henryk Sienkiewicz (1846 – 1916) deve molta della sua fama al romanzo storico Quo Vadis? (San Paolo), oggetto di una splendida trasposizione cinematografica. Ottenne il Nobel nel 1905 e oggi c’è chi sostiene che sia, ingiustamente, dimenticato.

Del discusso  Knut Hamsun (1859 – 1952) abbiamo già avuto occasione di citare il suo Un vagabondo suona in sordina (Iperborea): ottenne il Nobel nel 1920, ma il suo orientamento politico ne ha sempre fatto un personaggio controverso.

Nella motivazione del Nobel all’inglese John Galsworthy (1867 – 1933) si legge che, nel 1932, il premio fu assegnato “per la sua originale arte narrativa”, che trova la sua forma più alta ne La saga dei Forsyte, romanzo fiume che anche noi consigliamo (Mondadori, in attesa di ristampa).

Il Nobel parlò americano in più di un’occasione; nel 1949 toccò a William Faulkner (1897 – 1962), scrittore e sceneggiatore cinematografico per il suo contributo “ forte e artisticamente unico al romanzo americano contemporaneo”: di questo autore consigliamo Luce d’agosto (Adelphi); nel 1962 fu la volta di un altro grande autore statunitense, “attento e sensibile cantore delle dinamiche sociali del suo paese”, John Steinbeck (1902 – 1968) indimenticabile autore di Furore (Bompiani) ma anche del, forse, meno noto La luna è tramontata (Mondadori).

Il primo Nobel giapponese per la letteratura fu, nel 1968, Yasunari Kawabata (1899 – 1972), “sensibile interprete dello spirito nipponico” mentre anni dopo, nel 1994, fu la volta di Kenzaburo Oe (1935) che “con forza poetica crea un mondo immaginario in cui vita e mito si condensano per formare uno sconcertante ritratto dell’attuale condizione umana”  Vi consigliamo Mille Gru (Kawabata – SE) e Il salto mortale  (Oe – Garzanti).

Le scrittrici sono sempre state meno rappresentate presso l’Accademia di Svezia, ma nel 1993 fu premiata l’afroamericana Toni Morrison (1931), “capace di dare vita ad un aspetto essenziale della realtà statunitense” in romanzi come il celebre Amatissima (Sperling).

Infine, l’ultimo premiato in ordine di tempo, 2017, l’inglese (ma di origini giapponesi) Kazuo Ishiguro (1954) autore di romanzi di “grande forza emotiva” che si sono spesso rivelati bestseller e fonte di ispirazione per il cinema. Tra i suoi titoli, vi consigliamo Non lasciarmi (Einaudi).

Se avete letto, o volete leggere, qualcuno di questi titoli, non dimenticate di farci sapere le vostre impressioni iscrivendovi al gruppo Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri!

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2 Commenti

    • Non viene assegnato a causa di scandali per molestie sessuali che hanno coinvolto alcuni esponenti dell’organizzazione.

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