LAVORO A MANO ARMATA Pierre Lemaitre

Lemaitre

LAVORO A MANO ARMATA, di Pierre Lemaitre

 

Non va molto di moda la Francia, di questi tempi, perché tanti dicono di soffrire l’arroganza della sua presunta “grandeur” e qualcuno sostiene che “per esistere la Francia deve apparire più di quel che è”. Solo supponenza? No, anche capacità di valorizzare quello che hai e quello che sei: non è un male! Eppure quella grandeur si riscatta, perché non appare invincibile in un Paese dalle mille contraddizioni.

Così accade che Pierre Lemaitre, un autore francese che amiamo, ci racconti le sue storie di emarginati che cercano di affrancare se stessi a spese di arroganti e algidi potenti.

Non è solo invenzione: Lavoro a mano armata prende lo spunto da una vicenda realmente accaduta e di continuo ci ricorda il conflitto tra ceti dominanti e ceti dominati per dirci che non tutto è scontato. Il libro, pur essendo stato pubblicato per la prima volta nel 2010, torna attuale perché descrive l’angoscia reattiva – che di questi tempi, tra crisi economiche e pandemia, ci è diventata familiare – di chi, un tempo radicato e sereno di sé nella società del benessere, subisce l’effimera consistenza di quella caduca agiatezza, perde spazi economici, sente di arretrare nella scala sociale e legge con sfiducia nel proprio futuro, mentre, al tempo stesso, osserva chi lucra e si arricchisce anche sul disastro a scapito di una collettività resa inerme.

Il conflitto tra lavoro e rendita finanziaria sfocia al suo estremo in una irrinunciabile reazione per diventare conflitto armato: Davide e la sua fionda contro la forza del gigante Golia e dei suoi tanti alleati, il mite responsabile delle risorse umane Alain Delambre, precipitato da disoccupato verso un progressivo degrado personale, è costretto a utilizzare le sue conoscenze professionali non più per contribuire alla pars construens, ma per determinare una pars destruens, per non morire e, magari, per raggiungere qualche suo obiettivo.

Un thriller, uno spaccato di vita reale, un racconto moderno dalle tinte forti che non soffre del tempo trascorso dalla sua uscita ormai più che decennale e che consiglio come un ulteriore capitolo della esperta prosa inventiva dello scrittore francese Pierre Lemaitre.

Recensione di Giovanni Rossi
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