L’AMORE È CIECO! L’AMORE NO! Carmine Caputo (Damster – marzo 2024)
Ed eccomi qui ancora una volta con un libro delle Edizioni Damster tra le mani.
Stella Spada può dormire sonni tranquilli, al momento è prima nella mia classifica personale di personaggi dei libri Damster preferiti!
Devo dire, però, che anche Cazzinga si piazza bene!
Quando ho finito di leggere il libro l’ho soprannominato “l’Alligatore pugliese che vive a Bologna”.
Tenuto conto del fatto che ho amato in maniera viscerale il protagonista dell’omonima serie di Massimo Carlotto, mi sono stupita di me stessa quando ho iniziato a conoscere Cazzinga… mi è piaciuto… mi ha incuriosita… avrei voluto conoscerlo di persona perciò ho proseguito la lettura fino alla fine!
Sono consapevole del fatto che questo non è il primo romanzo con protagonista Cazzinga, quindi è assai probabile che io mi sia persa l’evoluzione di questo personaggio attraverso i libri, ma il risultato è davvero soddisfacente.
Così come Stella Spada, anche Cazzinga ha mescolato a mani nude nel torbido talmente tanto da macchiarsele irrimediabilmente però senza perdere una certa dignità.
Comunemente si definirebbe ladro, ma lui si considera un “alleggeritore”, perché i suoi obiettivi sono personaggi danarosi, ancor meglio se evasori… gli sembra quasi di agire nel giusto!
Non è comunque il suo unico mestiere: le sue numerose conoscenze nei bassifondi gli hanno fruttato un lavoro di investigatore per la FBI.
Non siamo in America, ma a Bologna, perciò seppure a denti stretti posso svelarvi che l’acronimo ha un significato diverso da quello celebre americano, ma preferisco non dire altro… è tutto scritto nel libro.
Dopo il cameo doveroso al protagonista, non posso esimermi dal commentare lo stile dell’autore, che ho molto apprezzato.
Lui utilizza due tecniche diverse per le sue descrizioni:
i luoghi li dipinge con una minuzia di particolari molto vividi, che aiutano l’immaginazione a creare un quadro preciso e dettagliato. I personaggi si muovono tra Bologna e il borgo La Scola, che ho avuto piacere di visitare e che ho rivissuto attraverso le descrizioni del romanzo.
I personaggi li caratterizza attraverso il loro linguaggio! Cazzinga è di origine tarantina, e quindi essendo mio conterraneo, mi sono divertita un sacco a rileggere espressioni comuni tradizionali e dialettali della mia terra d’origine. Lo stesso vale per i personaggi bolognesi. Ancora più nello specifico, il personaggio di Ascanio, un professore di latino e greco parla un italiano corretto e ricercato tipico degli insegnanti! Federica Nisti, donna in carriera bellissima ed elegantissima, utilizza parole e charme a suo vantaggio e Antavleva… di lei non voglio dire nulla. L’ho adorata da subito e ho amato scoprirla pian piano, dal significato del nome, alle sue “tecniche” persuasive!
Anche la trama mi è piaciuta: tutto molto reale e realistico. Nessun supereroe in vista, proprio come piace a me!
Il protagonista viene coinvolto “per caso” in una vicenda da cui non riuscirà a staccarsi fino alla fine, coinvolgendo tutti coloro che gli gravitano attorno. Se non avesse ascoltato la conversazione di Borsara, ora non si sentirebbe in dovere di indagare! Ho detto troppo!
Non mi resta altro che consigliarvi il libro!
Buona Lettura
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