LA VITA DAVANTI A SÉ Romain Gary (Émile Ajar)

LA VITA DAVANTI A SÉ Romain Gary (Émile Ajar) (Neri Pozza)

 

LA VITA DAVANTI A SÉ Romain Gary recensioni Libri e News UnLibro
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Recensione 1

Una delle più belle storie che io abbia mai letto.
Grazie mio piccolo Momò, mi hai regalato momenti di pura poesia.

Con amabile delicatezza sei riuscito a colorare il grigio di tante dolorose esistenze. Hai elevato il degrado a leggiadra eleganza. La tua sensibilità e il tuo immenso amore ha abbattuto, in un colpo solo, quelle barriere che ingabbiano, recintano intelligenze e sentimenti.


Hai reso il mondo migliore con i tuoi grandi occhi scuri, piccolo, dolce Momò.
Perché le vere “puttane” sono quelle che vendono, calpestano, uccidono i sentimenti, piccolo Momò, lo so e lo sai anche tu.


Tu, piccolo Momò, figlio di nessuno eppure figlio di tutti “senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di condizioni personali”, sei andato avanti , piccolo Momò.


Sei riuscito a cogliere il senso dell’esistenza nell’abbraccio di Madame Rosa, ebrea ed ex puttana, tenutaria del rifugio per i figli “nati per sbaglio”, nella filosofia di Hamil, il venditore di tappeti che ama leggere Victor Hugo. Hai donato la femminilità a Madame Lola, il dolcissimo travestito senegalese.
Non sei in vendita, tu, piccolo Momò, lo sai bene! 

 

 


“La vita ha un sorriso che è fatto su misura per me” e tu, caro piccolo Momò, quel sorriso lo sai cogliere sempre anche se celato dietro cumuli e cumuli di macerie.
Grazie piccolo Momò.
A proposito, sai cosa ha detto un nostro grande poeta?
“Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.”

(Fabrizio D’Andrè). E già, Momò, mio piccolo, delicato fiore di campo.

“Porca miseria, ve lo giuro, c’è una tale quantità di mancanza d’attenzione nel mondo che bisogna scegliere come le vacanze, che uno non può andare sia in montagna che al mare. Bisogna scegliere quella che ci piace di più delle mancanze d’attenzione che ci sono al mondo e la gente prende sempre quello che c’è di meglio e di più caro. come i nazisti che sono costati dei milioni o il Vietnam…La gente ha bisogno di milioni e milioni per sentirsi interessata e non bisogna nemmeno avercela con loro perché più uno è piccolo e meno conta”

Recensione di Patrizia Zara

Recensione 2

 

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Sulla copertina di questo romanzo imperdibile, c’è scritto: “Un romanzo toccato dalla grazia…”. Ed è così, non si poteva dirlo meglio.

Solo dopo la sua morte per suicidio, si venne a sapere che Romain Gary (scrittore ed ex marito di Jean Seberg, l’attrice protagonista di “Bounjour tristesse”), altri non era che Emile Ajar, autore, appunto, de “La vita davanti a sé”.

Il romanzo ruota intorno a Momo, un ragazzino arabo dall’età incerta, figlio di nessuno, amorevolmente accudito da una vecchia prostituta ebrea (Madame Rosa), fino allo scambio di ruoli. Momo cresce tra paure e incertezze, tra prostitute e travestiti, arabi, ebrei, nigeriani: siamo nella banlieu, piena di immigrati e dialetti, di usanze e religioni; la scrittura assolutamente peculiare e fantastica di Gary è trascinante e le pagine scorrono che è un piacere. «…che niente è bianco o nero e che il bianco spesse volte è il nero che si nasconde e il nero certe volte è il bianco che si è fatto incastrare…»

Il romanzo è pervaso d’amore, un amore innocente, puro e molto forte; nonostante la vita sia difficile «…la fame è una cosa che non perdona…», Momo non la cambierebbe mai per qualcosa di meglio, non gli interessa la possibilità di un’adozione, finché c’è Madame Rosa.

 

 

«…Madame Rosa mescolava tutte le lingue della sua vita e mi parlava in polacco che era la sua lingua più remota e che le ritornava in mente perché nei vecchi la cosa che resiste di più è la loro giovinezza…»

Ogni riga, una perla.
Ho comprato questo romanzo dopo aver letto “La lettrice scomparsa”, di Stassi (Sellerio), dove il protagonista si reinventa terapista letterario e consiglia libri alle sue pazienti. Tra i suoi suggerimenti c’era questo. È proprio vero, da lettura nasce lettura.

Recensione di Lauretta Chiarini

 

Recensione 3

Questo capolavoro ve lo propongo nell’edizione illustrata di Manuele Fior, collaboratore del New Yorker. Ma esistono altre versioni, come il film di Moshé Mizrahi, che ha vinto l’Oscar al miglior film straniero nel 1978, con la splendida Simone Signoret e l’eccellente Mohamed Zinet.
Addirittura l’autore ha due nomi: Émile Ajar e Romain Gary. Com’è possibile?

 

Una vita davanti a se Recensioni Libri e news UnLibro

“La vita davanti a sé” è stato pubblicato per la prima volta nel 1975. Accolto con grande fervore dalla critica e dal pubblico vinse il Goncourt, e Émile Ajar, il suo misterioso autore, divenne di colpo il romanziere più promettente degli anni Settanta. Il primo a usare la lingua parlata della banlieue parigina e dei ‘migranti’ di allora, il primo a introdurre nella letteratura, la Francia multietnica che cominciava a cambiare le strade Parigi.

Dopo la morte di Romain Gary, si scopre che è lui l’autore di quelle pagine, già vincitore di un Goncourt con “Le radici del cielo”, considerato da molti un sopravvissuto, un romanziere a fine carriera. Sono trascorsi molti anni da quelle vicende. “La vita davanti a sé” continua ad essere una delle opere più lette e amate nel mondo.

«Venti anni prima di Pennac e degli scrittori dell’immigrazione araba, il romanzo narra la storia di Momo, ragazzino arabo nella banlieue di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, Madame Rosa» (Stenio Solinas). È una storia d’amore, un romanzo di formazione.

Mohamed, Momo per tutti, si batte contro tutto e contro tutti perché come gli insegna Madame Rose ‘la vita non perdona’ e ‘non è necessario che ci siano delle ragioni per aver paura’.

 

 

Madame Rosa, le cui condizioni di salute a poco a poco peggiorano, è il cruccio di Momo, teme di perderla. Oltre a Madame Rosa che si trucca molto, piange tutti i giorni e dorme con una foto di Hitler sotto al letto perché quando è molto giù le basta tirarla fuori e ricordare a cosa è scampata per sentirsi meglio, c’è il signor Hamil, il vecchio venditore di tappeti musulmano che ha insegnato a Momo tutto quello che sa, lui che scambia ‘I Miserabili’ per il Corano e chiama Momo ‘mio piccolo Victor’.

Poi c’è madame Lola che è un trans senegalese, il signor N’Da Amédée, il protettore nigeriano che va da Madame Rosa affinché gli scriva le lettere al padre. È “un romanzo toccato dalla grazia”. Quando uscì, la rivista “Lire” stroncò l’opera di Gary e concluse scrivendo: “Ajar è decisamente un altro talento”. Gary contro Ajar, “brucio” e “brace”: questo è il significato dei due pseudonimi in russo.

Resta da dire che questo romanzo è scritto benissimo, nella traduzione rivisitata ed eccellente di Bogliolo, è un libro pieno di umorismo e poesia, fa ridere e fa piangere. Parla della vita e della morte. Il punto di vista è quello di un bambino che racconta in modo semplice e senza pregiudizi. Un bambino circondato da prostitute, alcolizzati e tanta povertà, che affronta anche temi come la droga e l’eutanasia. Ecco uno scambio di parole fra Momo e il medico di famiglia:
«Be’, sì, come si dice, abortirla, per impedirle di soffrire»

 

 

A questo punto il dottor Katz si è talmente emozionato che si è dovuto sedere. Si è
preso la testa tra le mani e ha sospirato parecchie volte di seguito, alzando gli occhi al
cielo come fa di solito.

«No, mio piccolo Momò, sono cose che non si possono fare. L’eutanasia è severamente
punita dalla legge. Siamo in un paese civile, qui. Non sai cosa dici».
«Altro che se lo so. Sono algerino, lo so cosa dico. Laggiù loro ci hanno il sacro diritto
dei popoli a disporre di sé stessi».
Cari amici lettori, che dirvi? Se lo avete già letto, rileggetevelo, compratevi la bellissima edizione illustrata o riguardatevi il film con la grande Simone. Buona lettura o buona visione.

I consigli del Caffè Letterario Le Murate Firenze, di Sylvia Zanotto 

 

Titolo consigliato dalla Libreria Il Ponte e dalla libreria Puntifermi 

Presente nei consigli dalle librerie – 4 puntata

 

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