LA TERZA DIMENSIONE, di Enrico Pandiani (Rizzoli – ottobre 2025)

Nel nuovo capitolo della saga de les italiens, Enrico Pandiani ci regala un romanzo che è al tempo stesso un noir raffinato e una passeggiata ironica tra le pieghe più ambigue di Parigi. La terza dimensione non è solo un’indagine: è un viaggio emotivo, un gioco di specchi tra verità e apparenza, dove il commissario Jean-Pierre Mordenti si muove con il suo solito passo sghembo, ironico, intuitivo, profondamente umano.
La trama si apre con un omicidio che sembra uscito da un quadro surrealista: tre corpi ritrovati in una strada tranquille delle Butte-aux-cailles, in un contesto che sfida la logica. Mordenti, con la sua squadra di poliziotti italo-parigini, affronta il caso con il consueto misto di sarcasmo e acume, scavando tra le pieghe di una Parigi che Pandiani tratteggia con mano sicura, quasi cinematografica. Le strade, i bistrot, i cortili nascosti: tutto vibra di vita, come se il lettore camminasse accanto ai personaggi, respirando il loro stesso smog, ascoltando i loro dialoghi taglienti.
Il commissario non è un eroe, ma un uomo che sbaglia, che si commuove, che riflette. La sua ironia non è mai cinica, ma difensiva, come un mantello contro la brutalità del mondo. E la squadra de les italiens è più di un gruppo di colleghi: è una famiglia disfunzionale, affiatata, capace di slanci e di battute che alleggeriscono anche i momenti più cupi.
Pandiani ha il dono raro di rendere la complessità accessibile, di far riflettere senza predicare. La terza dimensione è un noir che non si accontenta di risolvere un mistero: vuole esplorare ciò che si nasconde dietro le apparenze, ciò che resta quando si toglie la maschera. E lo fa con stile, ritmo, e una voce che è ormai inconfondibile.
Recensione di Paolo Pizzimenti


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