LA STRADA GIOVANE Antonio Albanese

Nino Cerami è un protagonista involontario, uno di quei personaggi che la Storia – quella dei libri – travolge insieme alle loro piccole storie – quelle che non finiscono sui libri. È un giovane panettiere, non sa nulla dell’armistizio dell’8 settembre, ma, proprio a causa di questo fatto della Storia, viene catturato dai tedeschi che, crede, lo riporteranno a casa, nella sua Sicilia che non è quella del sole e del mare, ma quella aspra e montuosa delle Madonie. Finisce invece in un campo di prigionia dove “funziona così: o sei vivo o sei morto” come gli spiega l’unico amico che ha trovato, Lorenzo, un ‘toscanaccio’ abile e intraprendente insieme al quale riesce a fuggire.

È grazie a Lorenzo che Nino, anche dopo la morte dell’amico, può proseguire il difficile percorso che lo porta attraverso l’Italia del Nord in piena lotta partigiana fino al Sud dove sono ormai arrivati gli Alleati. Il giovane non comprende né l’una né l’altra cosa: il desiderio di sopravvivere lo spinge ad una fuga incessante verso casa mentre il suo pensiero è dominato dal disperato desiderio di riabbracciare i suoi genitori e la moglie Assunta e risentire l’odore e il sapore del pane. Non a caso, giunto sull’isola, celebra il suo ritorno facendo il pane per una famiglia che gli è stata vicina nel momento dell’attraversamento dello Stretto. E cercherà di opporre ai cattivi ricordi il progetto di una nuova vita che nasce all’insegna del “ballo della cordella”.

Un romanzo di formazione che scorre come il racconto di chi ha attraversato l’inferno di una guerra ma non si vanta di particolari eroismi, anzi tiene lo sguardo puntato ad una vita diversa, a valori finalmente recuperati.

Con questo libro Albanese aggiunge a quelli già consolidati in campo cinematografico e televisivo i meriti di una narrazione intensa ed efficace.