LA RUSSIA DI PUTIN, di Anna Politkovskaja (Adelphi – marzo 2022)
C’è voluta la guerra in Ucraina per motivarmi finalmente a leggere questo libro di Anna Politkovskaja. Un libro che essenzialmente è una denuncia del regime putiniano imperante in Russia. Molto interessante, ma al contempo straziante.
È un libro che tutti dovrebbero leggere: giovani, vecchi, donne e uomini, per comprendere il livello di degenerazione e di corruzione di un sistema sociopolitico dominato dalla paura e dal terrore, instaurato dal nuovo Zar di tutte le russie: Putin.
Anna inizia il suo libro prendendo in esame l’esercito, le sue caratteristiche e la sua funzione all’interno del pese. I soldati vivono praticamente in uno stato di schiavitù perenne e l’esercito serve quasi esclusivamente a reprimere qualsiasi forma di dissenso dentro il paese, senza alcun riguardo per la legalità.
Naturalmente, al di sopra di tutto c’é sempre lui l’ex grigio e insignificante funzionario sovietico del KGB.
Anna racconta tanti episodi e storie di vita che colpiscono per la loro assurdità e crudeltà, a dimostrazione che lo stalinismo come metodo di governo non è mai morto in Russia, attraverso, soprattutto, la FSB, la versione moderna del KGB.
Anna racconta poi tante storie legate alla seconda guerra cecena, condotta in modo criminale da Putin, con la persecuzione di tanti ceceni innocenti, da ogni punto di vista. Racconta come il solo fatto di essere Ceceni in Russia é stato visto come elemento sufficiente per discriminare, perseguitare ed eliminare questa gente.
Sono impressionanti i racconti del cinismo e della crudeltà dei russi nel risolvere i casi di terrorismo del Beslan e del Nord Ost, con la procurata morte di tanti ostaggi sacrificati in nome di un “bene superiore”, cioè la volontà di non trattare con i terroristi.
Un’altra istituzione che non funziona nel modo più assoluto in Russia è la Giustizia, al cui riguardo Anna racconta diverse cose. Una giustizia che è completamente soggiogata dalle mafie e dal potere clientelare dei burocrati e degli oligarchi russi, tutti, ovviamente, devoti al grande autocrate: Putin.
Il libro termina ricordando le figure di diversi giornalisti e deputati, assassinati, che si erano ribellati al nuovo corso russo. Purtroppo Anna Politkovskaja non sa che la prossima vittima sarà proprio lei, coraggiosa e indomita giornalista democratica.
“La Russia di Putin” è un libro per certi versi profetico, perché Anna prevede che continuando questo regime, prima o poi sfocierà nel sangue, in guerre fratricide, come quella odierna con i “fratelli” ucraini.
Anna è morta, ma la sua opera è più che mai viva e costituisce una vera spina nel fianco per Putin e le sue nostalgie di grandezza.
Recensione di Algo Ferrari
LA RUSSIA DI PUTIN Anna Politkovskaja
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