LA RAPPRESENTAZIONE Romana Petri

LA RAPPRESENTAZIONE, di Romana Petri (Mondadori – maggio 2021)

Recensione 1

Dopo la mostra in cui la pittrice Albertini ha ritratto l’intera famiglia del marito, la coppia è costretta a trasferirsi da Lisbona a Roma. Gli “sgorbi” hanno divertito solo Rita (la figlia nata deforme e che la madre Maria do Ceu ha fatto rattoppare chirurgicamente più volte), quella madre inarrivabile, coraggiosa e struggente che ho tanto amato nel romanzo “Ovunque io sia”. Alla Albertini d’altro canto non importa: detestava quei silenziosi pranzi di famiglia della domenica, una farsa, parenti dai vasi incomunicanti, dai pensieri incondivisibili una rappresentazione e non una famiglia fatta di relazioni affettuose.

La rappresentazione
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A dare una svolta decisiva alla vita dei due protagonisti sarà un gallerista di Milano. Così arriva l’agognato successo, soprattutto a partire da una serie di quadri su santa Teresa d’Ávila. Non solo: i critici notano che basta guardarli con attenzione quei quadri prendono vita. Pittrice ormai ricca e famosa, la Albertini potrebbe finalmente vivere una bella vita con il marito Vasco, abituato, a differenza di lei, ad avere un patrimonio alle spalle. Tuttavia il rapporto coniugale si complica, innescando una sorta di conflitto che è al contempo torbida sfida e luminoso riscatto.

La Petri, con questo ultimo romanzo ci porta di nuovo nella sua amata Lisbona, protagonista indiscussa caratterizzata da quei chiaro-scuri che la contraddistinguono e che solo chi è vissuto in quel determinato luogo può cogliere. Attraverso le parole dell’autrice si percepiscono i colori forti, caldi, contrapposti allo spirito dei suoi abitanti che invece risultano freddi, restii, distaccati nelle relazioni. Questa contrapposizione di elementi nutre il racconto rendendolo estremamente dinamico. Ho trovato diverse sfaccettature legate al significato della parola “Rappresentazione”; c’è la rappresentazione artistica della pittrice Albertini, personaggio piacevolmente folle e bizzarro, la rappresentazione dei legami contorti di una famiglia respingente, c’è poi l’amore.

È forse anche l’amore una rappresentazione? Infine ma non per ultimo c’è il romanzo come rappresentazione della realtà, così come la vita diventa rappresentazione di noi stessi. In questo libro ho trovato una Romana Petri ironica, assolutamente geniale che ha saputo giocare con maestria attraverso i contrasti, come le figure di Vasco e della Albertini; lui condizionato dalle apparenze che costituiscono uno status, dall’altro canto lei, una donna che molto liberamente guarda altrove, senza condizionamenti. Altro elemento che ritorna nei romanzi dell’autrice è l’imprescindibile vicinanza e complicità tra gli animali e l’uomo. In questo libro troviamo l’inseparabile Barabba, “eterno cane”, in grado di dialogare con la Alberti attraverso sguardi che non hanno bisogno di parole. È chiaro l’amore che l’autrice trasmette ogni volta che affianca ai protagonisti umani quello “non-umano” che, come afferma lei stessa “è capace di saperci consolare, perché pur ignorando il motivo della nostra sofferenza la sente e ha un cuore di cui non sempre siamo degni”.

“La Rappresentazione” è dunque un romanzo che scopre i confini dell’anima e li supera.

Recensione di Marzia De Silvestri

Recensione 2

 

È il seguito della trilogia “Ovunque tu sia ” e “pranzi di famiglia”

Ambientato tra Lisbona e Roma, il libro narra l’amore travagliato di Vasco e la pittrice Albertini. La pittrice invisa alla famiglia per una mostra dissacrante sulla famiglia del marito, è una donna molto particolare, un’artista geniale e anticonvezionale, trova un inaspettato successo artistico che mette in crisi il marito. Vasco abituato alla bella vita, è un personaggio sempre sull’orlo del precipizio, ha bisogno dei soldi per padre per aprire la tanto agognata galleria, ma il padre emotivamente lo ricatta, aiutato dalla sorella gemella di Vasco, Joana, una donna tanto bella quanto insicura.

Il libro si dipana tra i sentimenti altalenanti di Vasco, innamorato della moglie ma anche della sorella, un ruolo il suo, di marito della famosa pittrice che non accetta. L’autrice scandaglia gli animi umani, protesi spesso a vivere dei ruoli, la famiglia, l’amore, come fossero una rappresentazione da portare in scena. Per chi ha amato gli altri due libri, ritroverà i personaggi che aveva lasciato in sospeso.

Recensione di Daniela Balti
LA RAPPRESENTAZIONE Romana Petri

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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