LA MALACARNE, di Beatrice Salvioni (Einaudi – ottobre 2024)
Recensione 1
La sedicenne Francesca abbandona la sua casa, tradita e delusa: ha scoperto che in quattro anni le lettere che scriveva per Maddalena, l’amica “malnata” rinchiusa in un manicomio (eventi narrati nel precedente romanzo), non sono mai state spedite e adesso vuole fare l’impossibile per rivedere la sua più cara amica. Quest’ultima uscirà dal ricovero forzato in cui era finita, ma saranno tanti i cambiamenti che riguarderanno sia lei che Francesca, tutto questo mentre l’Italia fascista si appresta a vivere i suoi anni più bui.
Dopo solo un anno dal suo sorprendente esordio narrativo torna Beatrice Salvioni con la seconda parte della storia della due amiche, un grande romanzo di formazione con una spiccata componente storica (particolarmente cruente le testimonianze riguardanti il manicomio). E se i personaggi sono di fantasia i fatti narrati si svolgono in un contesto reale e consentono al lettore di averne una visione per certi versi più concreta e vicina, grazie anche al racconto in prima persona da parte di Francesca e a una bella caratterizzazione di tutti i personaggi primari o secondari che siano. Un romanzo forte, a tratti crudo ma capace di emozionare nonché una bella storia di amicizia e resistenza.
Recensione di Enrico Spinelli
Recensione 2
La Salvioni ci proietta con la sua scrittura fluida nel periodo più buio della nostra storia. Siamo nel 1940, il fascismo si rivela nella sua brutalità, mentre Maddalena, personaggio chiave del romanzo, afflitta dalla stessa “pazzia” di genere, è rinchiusa in manicomio e da quattro anni Francesca non ne ha notizia. Le due bambine, che abbiamo conosciuto in La MALNATA (ALTRO BELLISSIMO ROMANZO) di Beatrice Salvioni , tornano diciassettenni in La malacarne, dove le loro vite sembrano scambiarsi. Ambientazione storica molto accurata a mio parere tale da rendere il racconto potente e suggestivo.
Le due protagoniste Francesca e Maddalena, ci fanno vivere il dolore, la rabbia e la frustrazione di chi si ribella a un destino imposto. La loro storia diventa il simbolo di una lotta più grande, quella per la libertà e per l’affermazione di sé in un mondo che cerca di soffocare ogni forma di diversità e ribellione.
Non ho voglia di spoilerare per cui chi come me ha apprezzato la malnata e ha voglia di capire come si evolve il loro rapporto e il loro destino non deve far altro che tuffarsi nella lettura di questa altra chicca della Salvioni.
Recensione di Simona Cavagnuolo
1 Trackback / Pingback