LA MACCHINA DEL TEMPO Herbert George Wells

LA MACCHINA DEL TEMPO Herbert George Wells

LA MACCHINA DEL TEMPO, di Herbert George Wells

‘ The Time Machine’ è il primo romanzo di H.G.Wells scritto nel 1895, pubblicato prima in cinque puntate sulla rivista’ The New Rewiew’ e poi in volume, diede immediata notorietà al nemmeno trentenne scrittore che fino ad allora aveva scritto solo articoli per giornali e riviste e qualche racconto.

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Il protagonista di cui non sapremo mai il nome è denominato’ Viaggiatore del Tempo’ , un eccentrico scienziato e coraggioso avventuriero di cui Wells con invidiabile abilità narrativa ci racconta la storia tramite l’espediente della narrazione in prima persona motivata dal fatto che il Viaggiatore sta raccontando ai suoi increduli migliori amici il suo ‘ritorno dal futuro’ dall’anno domini 802.701 e ancora più avanti.

Ma cosa ha trovato nel futuro il Viaggiatore? Purtroppo nessuna civiltà avanzatissima come si aspettava ma una società in piena decadenza abitata dagli Eloi, graziosi giovani androgini inebetiti dall’ozio che non conoscono le leggi e il lavoro, non hanno più nessuna curiosità e sono incapaci di scrivere oltre che di accendere un semplice fuoco abilità che sarebbe molto utile visto che sono terrorizzati dal buio.

 

Nel sottosuolo invece vivono i mostruosi Morlocks, che non sopportano la luce ma nonostante l’aspetto bestiale conservano tracce di intelligenza che li rende in grado di utilizzare e riparare macchinari reperti di splendide civiltà scomparse.

Il Viaggiatore scoprirà anche per quale terribile motivo questi esseri bestiali si prendono cura degli Eloi ma a quel punto disgustato andrà ancora più avanti nel futuro e scoprirà che la razza umana si è completamente estinta e la Terra ormai quasi risucchiata da un gigantesco sole è dominata da tremendi granchi giganti…urge ritorno nella sua Londra che per quanto imperfetta è ancora umana.

In questo breve romanzo di poco più di un centinaio di pagine il giovane Wells dietro l’avvincente storia espone già le sue pessimistiche convinzioni di Darwinista sociale ma non spenceriano cioè convinto che il futuro non porterà necessariamente progresso ma anzi possa condurre a regressione.

 

L’ acuto studioso Durko Suvin affermerà che nel romanzo ci sono trasfigurati negli Eloi e nei Morlocks la decadente borghesia inglese del suo tempo che disdegnava e il miserabile proletariato che gli faceva ribrezzo. Oggi è considerato il primo romanzo davvero ‘credibile’ sui viaggi avanti e indietro nel tempo e Wells uno dei padri della fantascienza moderna anche se sarebbe più corretto definirlo un geniale precursore visto anche il disprezzo da lui ostentato per il genere che definiva paccottiglia.

In questi giorni in cui dobbiamo restare a casa ,leggere o rileggere ‘The Time Machine’ fa davvero volare il tempo del lettore come quello del Viaggiatore. Una delle qualità più meravigliose dei classici secondo me è che quando si rileggono sono quasi sempre ancora più belli

Recensione di Andrea Pinto

 

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