LA LADRA DI FRAGOLE, di Joanne Harris
Ho ascoltato l’ultimo romanzo della saga di ‘Vianne Rocher’ quella il cui primo, fortunatissimo volume è ‘Chocolat’.
Siamo nel 2017 (ogni romanzo si apre e si apre e si chiude con una festa contrassegnata dal giorno del calendario) e Vianne risiede ancora a Lansquenet-sous-Tannes dove dirige la sua famosa chocolaterie. Anouk, ormai ventunenne, è rimasta a Parigi ma Rosette, ancora adolescente, vive con la madre nel paesino.
Due misteri si affacciano a questa tranquilla parte di mondo: la morte di Narcisse, il fiorista, che lascia a Rosette una parte della sua proprietà cioè un piccolo bosco adiacente alla sua fattoria. L’altro è Morgane, una tatuatrice portata a Lansquenet con lo stesso vento che muoveva Vianne, Zozie, Anouk, Roux e molti altri girovaghi.
Ci sono nessi tra questi due eventi? Perché Narcisse ha lasciato un boschetto a Rosette? Ancora una volta il parroco Francis Reynaud potrebbe avere le risposte, grazie al testamento a lui consegnato.
Questa è una saga letteraria che mi rimarrà nel cuore. Parla all’istinto che c’è in me. È avvolgente, familiare e carica di una magia che può essere potente e imperiosa come il vento che soffia o leggera come una spolverata di zucchero. Non è un fantasy. Non ci sono fatti eclatanti o spettacolari. È una magia da tutti i giorni, quasi bisbigliata nel mezzo delle faccende di casa. È questo fatto che rende i romanzi di Joanne Harris così meravigliosi. Il vento cambia per tutti, basta saperlo ascoltare.
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