LA GIOSTRA DELLE SPIE Rosa Teruzzi 

LA GIOSTRA DELLE SPIE, di Rosa Teruzzi (Sonzogno 2025)

 

 

 

Recensione 1

Con questo caldo riesco a leggere quasi esclusivamente libri non troppo impegnativi e così ne sto approfittando per affrontare alcuni gialli di scrittori e scrittrici di cui seguo con piacere la produzione; è questo il caso di “La giostra delle spie” perché di Rosa Teruzzi ho letto non solo tutti i libri che vedono protagonista Libera Cairati e le altre donne della sua famiglia ma anche i primi libri di questa scrittrice in cui la protagonista incontrastata è la giornalista Irene la smilza.

Ed allora ecco qua l’ultimo giallo della serie dei delitti del casello in cui troviamo Libera in ospedale dove quello che viene definito il” nemico dell’ombra” le ha inviato un mazzo di rose cosparse di aconitina, il che le ha procurato un bel trattamento di lavanda gastrica e la sua foto sul giornale sotto il titolo “Rose al veleno per la miss Marple del Giambellino. Ma Libera è anche preoccupata del suo rapporto amoroso con Gabriele, che le causa qualche problema nel rapporto con la figlia, che con il bel commissario lavora, e che potrebbe comportare l’abbandono, seppure controvoglia, delle sue investigazioni che non sono molto gradite dall’uomo amato.

E poi c’è il suo rapporto con Furio, l’amico cuoco che da lei vorrebbe qualcosa di più di una tenera amicizia. Insomma in questa situazione un po’ incasinata Libera deve cercare di capire non solo cosa vuole farne della sua vita ma anche è necessario individuare questo nemico ombra che vuole in qualche modo liberarsi di lei. E così con l’aiuto della madre Iole, sempre più esuberante ed eccentrica, della giornalista Irene e del capocronista Cagnaccio, e con il supporto di altre due figure- l’ex amante di Iole e vecchio rapinatore Diego Capistrano ed un fotografo capace di rendersi invisibile, Angelo Riva detto Piè Veloce- le indagini partono, di nascosto da Gabriele e dalla PM Mimma Arrigoni a cui è affidato il suo caso, per scoprire chi prova così tanto risentimento nei confronti di Libera.

Un piccolo giallo divertente e scorrevole che sicuramente prelude ad un altro libro della serie perché lascia ancora varie cose in sospeso, specialmente sui rapporti che intercorrono tra i diversi personaggi.

Recensione di Ale Fortebraccio

 

Recensione 2

Decimo volume della fortunata serie di Rosa Teruzzi di gialli ambientati a Milano.

Protagonista è sempre Libera Cairati, la fioraia detective, detta anche “la miss Marple del Giambellino”, personaggio originalissimo, multiforme per interessi e talenti, ma caratterizzato da grande umanità.

Non sposata, con una figlia poliziotta, Libera ha 46 anni, sentimentalmente è impegnata con il commissario di polizia Gabriele Ricci, ma c’è un altro uomo che le fa la corte, il cuoco Furio Mantovani, cui è affezionata e di cui non vuole perdere l’amicizia.

La relazione con Gabriele deve però restare segreta, perché, se il loro legame, peraltro nato da poco, diventasse di dominio pubblico, Gabriele sarebbe immediatamente trasferito ad altri incarichi, in quanto i due collaborano sempre alla risoluzione di casi e indagini, lui come professionista, lei per hobby e passione.

A conoscere e a non vedere di buon occhio la loro storia è la sostituta Procuratrice della Repubblica Mimma Arrigoni, che detesta Libera perché gelosa dei suoi successi di investigatrice, ma che non disdegna affatto Gabriele.

Libera vive in un vecchio casello ferroviario restaurato alla meglio nel quartiere milanese del Giambellino, circondata da un multiforme gruppo di amici / collaboratori: la strampalata madre Iole, la giornalista Irene, il capocronista Cagnaccio, l’ex rapinatore Diego Capistrano, il fotografo Angelo Riva detto il Piè Veloce, la figlia Vittoria.

Quest’ultimo romanzo della serie si apre con la protagonista ricoverata in ospedale per i postumi di un incidente verificatosi nella precedente storia.

Tra gli omaggi che riceve durante la degenza, c’è anche un mazzo di rose iniettate da aconitina, un potente veleno. Libera riesce a sopravvivere al tentato avvelenamento, ma deve aprire gli occhi di fronte alla realtà: qualcuno la vuole eliminare! E questo qualcuno non ha un nome ma solo un soprannome, “l’Ombra”, di cui l’autrice ci fa conoscere mosse e pensieri, senza svelarci l’identità fino alla fine della storia …

Avventure e peripezie anche molto rischiose si susseguiranno nel corso della vicenda, durante la quale troviamo una protagonista inquieta e poco serena, una donna che si sente seguita e spiata, che non è più libera di muoversi come crede … solo al termine della storia, Libera e i suoi compagni di squadra scopriranno l’identità dell’Ombra, neutralizzando così la minaccia che incombeva su di lei, anche se forse non definitivamente…

Un giallo a tinte rosa molto frizzante e originale, con personaggi ben caratterizzati, dalla personalità e umanità variopinte

 

Recensione di Valentina Ferrari

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