
LA FAME DEL CIGNO, di Luca Mercadante (Sellerio – gennaio 2025)
Domenico Cigno è un giornalista sportivo super obeso di un’edizione del sud di un importante quotidiano.
Mancata carriera da pugile, carriera giornalistica promettente interrotta suo malgrado e a causa sua.
Senza famiglia propria, senza apparente scopo nella vita se non quello di divorare cibo tra un articolo e l’altro.
Poco prima di Natale, lungo la costa domitia, viene ritrovato il cadavere di una donna: si teme possa essere quello di Viola De Santis, studentessa torinese, attivista giunta nella zona di Castel Volturno per indagare la condizione delle donne nigeriane.
Cigno è il primo ad arrivare sul posto. La sua occasione di riscatto è proprio davanti a lui , tra cumuli di spazzatura e fango.
Cigno si muove come un elefante a tratti ingombrante e a tratti sinuoso, nelle pieghe di una verità che in molti sembrano non voler trovare.
Camorra, mafia nigeriana, personali vendette e meschini desideri di rivalsa popolano il Natale di Castel Volturno, mentre i misteri si infittiscono e la luce si spegne davanti al bisogno di trovare un senso.
La fame atavica dell’obeso si blocca per lasciare spazio all’unica vera fame che muove il mondo, la fame d’amore. Fame d’amore che imperversa nelle vite oneste come in quelle miserabili, che spinge a commettere azioni stupide come azioni violente, che non trova pace finché non ha sbranato fino all’ultimo pezzo di cuore e di sogni.
Che succede quando abbiamo perso tutto? Precipitiamo o cerchiamo il riscatto? E che prezzo può avere la dignità in un mondo cinico e brutale ?
Ad ogni giorno la sua pena, ad ogni vita la sua speranza.
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Recensione di Roberta Bettoni
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Presente nei 6 finalisti al Premio Bancarella 2025
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