KLARA E IL SOLE Kazuo Ishiguro

KLARA E IL SOLE, di Kazuo Ishiguro

KLARA E IL SOLE, di Kazuo Ishiguro (Einaudi – maggio 2021)

 

Recensione1

Dolce Klara

Un ritorno delicato quello di Ishiguro che ci parla di umanità, di sentimenti e del nostro modo di concepirli, raccontandoli attraverso gli occhi di Klara, un robot androide da compagnia.

Klara, con la sua presenza, è chiamata ad assolvere il delicato compito di rendere più sopportabile la vita della fragile adolescente Josie.

In un futuro che è già presente, in cui avremo sempre meno tempo da dedicare gli uni agli altri, saranno proprio i robot, resi quanto più possibile simili agli umani, a colmare i vuoti creati dal nostro essere sempre più distanti.

Pagina dopo pagina, I ruoli si confondono e non appare più molto chiaro, chi siano gli umani e chi i robot.

Ishiguro si domanda quanta umanità sia rimasta in noi e quanta ne possa nascere inaspettatamente in creature che, per loro stessa natura, non dovrebbero possederne.

Klara, commuove il lettore con il suo dolce disincanto, la sua innata capacità di discernimento e il candore verso tutto ciò che osserva, con fanciullesco stupore.

L’affetto che prova verso la sua piccola amica Josie,, inizialmente vissuto come un dovere, maturerà fino a diventare innato e la renderà inevitabilmente, umana.

Josie, non è semplice da amare. È inasprita dalla malattia che la isola dal mondo e dalla vita e mostra spesso i lati più oscuri di noi uomini, l’egoismo, l’ingratitudine e l’ignavia.

Il lettore si legherà quindi sempre di più a Klara, che darà senso alla sua breve esistenza, donando amore con generosità e senza chiedere nulla in cambio.

Una riflessione profonda sulla depravazione interiore, che prosegue la sua corsa inarrestabile verso l’estinzione dei caratteri distintivi della specie umana di cui, tra pochi anni, non vi sarà più traccia.

Recensione di Francesca Dicuonzo

Recensione 2

Io leggo Ishiguro e mi innamoro. Non so come o di cosa. Ma mi innamoro. È come leggere una poesia che tocca corde che non pensavo potessero essere toccate. È come sentire le prime gocce di pioggia estiva sulle braccia. Ma è anche come ricevere un abbraccio che è sì caldo, ma al tempo stesso inquietante. Klara è un AF (Artificial Friend) comprata per far compagnia ad una bambina malata. Klara è, nonostante sia effettivamente una macchina, come una bambina che ha di fronte un mondo che non comprende appieno e che deve navigare. Klara sbaglia, Klara capisce, Klara non capisce, Klara vive. Ed è attraverso i suoi occhi che anche noi navighiamo un mondo che ci pare conosciuto ma che, poi, tanto conosciuto non è. Consigliato. Perché è Ishiguro. Perché il mondo è bello. Perché il mondo è triste.

Di Federica Mascherpa

KLARA E IL SOLE Kazuo Ishiguro

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