IMPROBABILI ACCOSTAMENTI: come ordinare la libreria.

Ordinare la libreria

IMPROBABILI ACCOSTAMENTI: come ordinare la libreria.

Oggi ci hanno montato a casa le nuove librerie, e il gioco della serata è stato quello di riempirle con tutti i libri che fino a stasera avevano vissuto sparpagliati per casa. Una volta stabilito il criterio di massima (aggregarli per autore, quelli singoli riunirli tra loro per generi) ci siamo messi tutti al lavoro; ed ero talmente felice della partecipazione di tutta la famiglia che ho cercato di intervenire il meno possibile.

 

 

Mi è scappato un paio di volte di fare il professorino, per spiegare la differenza tra Primo Levi e Carlo Levi, e tra Philip e Joseph Roth (No, non sono la stessa persona; No, non sono neanche fratelli; No, non vanno messi vicini). Ovviamente poi sono finiti l’uno accanto all’altro, ma l’ho presa con filosofia.

Mi sono impuntato solo su alcuni accostamenti casuali che in tutta coscienza proprio non potevo far finta di non vedere, come un imbarazzante Susanna Tamaro/Miguel de Cervantes, o un obiettivamente intollerabile Fabio Volo/Dostoevskij. Per il resto ho lasciato fare.

 

 

Sta di fatto che ognuno ha provato a tirare l’acqua al proprio mulino, cercando di occupare gli scaffali “centrali” con i propri libri del cuore. Ne è venuta fuori una disposizione bizzarra, con Harry Potter vicino a John Fante, La Divina Commedia accanto al Diario di Una Schiappa, Borges sulla stessa mensola di Sophie Kinsella, per non parlare del mio amato Q finito al fianco dell’autobiografia di tale Valeria Vedovatti, campionessa di ginnastica quindicenne tanto cara a mia figlia.

Ora che sono andati tutti a dormire, guardo gli scaffali pieni e penso che alle nuove librerie mi ci sono già affezionato, nonostante la disposizione poco convenzionale: i libri sono una parte importante della nostra vita, e ho l’impressione che quell’incoerente susseguirsi di titoli, colori e formati in qualche modo ci rispecchi, e racconti di noi meglio di tante parole.

E una volta di più mi trovo a ringraziare il buon Dio di avermi fatto dono del piacere della lettura.

Di Andrea Sylos Labini

 

 

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

2 Commenti

  1. Ciao! Mi è scoppiata la gioia nel cuore quando ho letto questo articolo! Oltre che scritto molto bene riverbera la mia stessa situazione a casa, il ché non può che rendermi felice. Nella mia famiglia siamo – quasi- tutti lettori: io, mia sorella gemella e nostra madre abbiamo stipato la nostra abitazione di libri. Il fatto è che a ognuno piacciono generi diversi. Così chi entra in casa nostra si trova di fronte a thriller e gialli storici (i preferiti di mia madre), letteratura russa, francese e classici della filosofia (mia sorella), saghe familiari, letteratura dal mondo e libri di Spiritualità (me) più aggiunte varie da parte di tutte e tre. È una cosa che ci tiene unite l’avere sotto il nostro tetto così tante storie. Spesso e volentieri ci scambiamo consigli oppure trovi una di noi ferma davanti agli scaffali di un altro membro della famiglia, un po’ intimorita e indecisa su cosa prendere per cambiare le proprie prospettive. La lettura è meravigliosa!

  2. Che bel tema quello della disposizione dei libri nella libreria! Ho la fortuna di avere molto spazio e di dividere la mia grande libreria solo con mio marito. Alcuni testi sono ordinati per argomenti,i miei libri di storia dell’arte,le biografie di pittori ma anche di personaggi storici, molti romanzi, riposano felicemente accanto ai suoi libri di scienza,filosofia, politica.
    Poi ci sono i libri del cuore, quelli che non stanno vicini perché di argomento simile ma perché ad accomunarli è il profondo sentimento di amore che mi lega a loro. L’edizione delle poesie di Trilussa con disegni dell’autore che nei primi anni 60 mio padre mi faceva imparare a memoria, il Gattopardo,nella edizione cartonata della Feltrinelli, la Recherche in edizione Einaudi che mi ha regalato mio padre,Carcopino, Vita quotidiana a Roma in edizione Laterza del 1942, Il giovane Holden…e diversi altri,ma non molti perché il grande amore non può disperdersi in mille rivoli.

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