
IL RICORDO DI UN SOGNO. Una storia di radici e confini, di Rosi Braidotti (Rizzoli – ottobre 2024)

Conoscevo la filosofa R. Braidotti come arguta commentatrice spesso interpellata da L. Gruber e collegata al suo programma serale sulla 7 dalla sede universitaria di Utrecht dove insegna.
La ritrovo con grande sorpresa in questo libro dove ricostruisce la storia della sua famiglia e non solo.
Ha avuto ragione R. Braidotti a raccogliere tenacemente e minuziosamente un corposo archivio di foto, lettere, documenti, appunti riguardanti le vicende della sua famiglia, e che famiglia!
Ne è uscita questa narrazione dal sapore epico che intreccia storie apparentemente minori alle vicende della grande Storia dalla fine dell’ 800 ai nostri giorni, una cavalcata attraverso gli snodi dolorosi delle due guerre mondiali, la dittatura fascista, la faticosa ricostruzione, l’affermarsi del regime totalitario sovietico nell’est europeo, terra che accoglie parte della sua famiglia originaria del Friuli.
È il Friuli, dalla val Resia alla bassa pianura di Latisana, il principale teatro mirabilmente descritto nella sua complessità di terra di confine, di invasioni, violenze, emigrazioni e oggetto del suo rispetto e ammirazione specie per le sue solide donne.
Sono le figure femminili che si ergono sopra tutti come eroine resistenti contro una secolare sorte maledetta, dalla terribile bisnonna Pasqua alla concreta, intelligente, forte lavoratrice mamma Bruna.
Fra tante tristi narrazioni di famiglie disfunzionali fa piacere leggere ” i nostri legami si fanno realtà non perché siamo consanguinei, ma perché non smettiamo mai di cercarci.”
Raccomandabile lettura perché R.BRAIDOTTI unisce qui al rigore della studiosa una felice agilità narrativa
Recensione di Laura Basso
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