IL PATRIZIO John Galsworthy

IL PATRIZIO John Galsworthy Recensioni Libri e News Unlibro

IL PATRIZIO, di John Galsworthy (elliot)

Questo scrittore ci immerge in un’atmosfera inglese dell’età edoardiana molto interessante per chi ha amato “Downton Abbey” e film inglesi in costume. Protagonista è il Patrizio del titolo, un giovane nobiluomo di idee conservatrici, senza desideri o sentimenti per nessuno tranne una forte ambizione e destinato per nascita, educazione e carattere alla carriera politica.

Accanto a lui si muove la bella e volitiva sorella, destinata ad un buon matrimonio con un suo pari e solo apparentemente libera di fare come le pare.

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I piani concordati per loro si infrangono quando Lord Miltoun conosce la bella Audrey Noel, una donna separata dal marito che non le concede il divorzio, per cui matura una irrefrenabile passione mentre la sorella si trova attratta da un maturo avvocato di cause perse, che ambisce a sottrarla alla sua vita oziosa da privilegiata parassita per farle aprire gli occhi sulle ingiustizie del mondo.

Chiaramente sono le persone sbagliate per i due fratelli, in particolare Audrey per la brillante carriera di Lord Miltoun.
Il nostro eroe infatti non sostiene solo idee conservatrici per convenienza ma lui stesso vuole applicare i rigidi principi che predica alla sua vita. Chiaramente vivere more uxorio e di nascosto con una donna che non può sposarlo non rientra tra le opzioni possibili, per cui, sentendosi indegno di continuare la carriera politica e non riuscendo troncare con Audrey, vuole lasciare la  poltrona.

 

Il Patrizio ci può sembrare esagerato nei suoi atteggiamenti, ma, se confrontiamo il suo comportamento con quello dei nostri politici, emerge uno spessore morale in un’ottica della politica come “munus” e non come occasione di arricchimento che mi sembra quasi invidiabile.

Contemporaneamente alla storia di Audrey e Miltoun si sviluppa quella tra Barbara e il cavaliere delle cause perse, che sente di provare sentimenti mai provati, simboleggiati dal provare in sogno a volare, controbilanciati dalla sensazione di solidità che avverte dal suo pretendente.

Non dirò come finisce ma aggiungo che si avverte un certo retrogusto amaro nel finale come nei discorsi della nonna dei due, figura indubbiamente rimarchevole nell’economia del romanzo, che aspetta con ansia lo scoppio di una guerra, che purtroppo avverrà, e irride il pacifismo del cavaliere delle cause perse.

Consigliato a chi ama le case e le trame eleganti e la lotta tra brillante convenzionalità e imprevedibile passione.

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