Il Libro del Mese: COSTELLAZIONE KURT Alessandro Grittini

Il Libro del Mese: COSTELLAZIONE KURT, di Alessandro Grittini (Itaca)

Questo meraviglioso racconto è stato scritto dal prof. Alessandro Grittini, docente di Lettere e Storia da oltre 40 anni.

Sono venuta, per caso, in possesso di questo romanzo breve ma struggente e molto emozionante.

È inutile dire di come sia corretta la forma sintattica e la costruzione del pensiero, l’ uso preciso dei tempi verbali, della punteggiatura e di come sia notevole la scorrevolezza di tutta quanta la narrazione dotata di un lessico preciso e semplice.

Ma la cosa che più mi ha colpito è stata l’ intensità dei sentimenti descritti, la dolcezza ma anche la serietà della vicenda, il rapporto d’affetto e stima che può esistere tra un bimbo e il suo caro nonno.

È la storia di Pietro, undicenne, e di nonno Lino, ma anche di Kurt, un soldato tedesco ferito , catturato e tenuto prigioniero dai Partigiani .

Bellissima è la descrizione dell’ ambiente dove si svolge tutta la vicenda, tra le vette alpine sul confine italo francese, tenere sono le conversazioni tra il piccolo e i due uomini, intrise di buoni e sinceri sentimenti.

Si parla, ineluttabilmente, di guerra, di rappresaglie naziste, di fucilazioni punitive, di chi la guerra la fa e di chi la subisce, di chi non la vorrebbe e di chi ne fa orgoglio nazionale, di chi ne ha il terrore e di chi nonostante tutto vuole trovare il bene e il buono anche tra chi la guerra non l’ accetta ma deve obbligatoriamente imbracciare le armi perché costretto.

Tengo particolarmente alla divulgazione di questo romanzo dalla vicenda frutto di fantasia ma che rispecchia fedelmente ciò che accadeva spesso nell’ Italia occupata dalle truppe naziste.

La commozione, assolutamente inevitabile, è stata forte e violenta, mi sono immedesimata, mi sono affezionata tanto a Pietro e Lino, ma anche a Kurt che prima di essere un soldato tedesco era un padre e un uomo buono.

Grazie professore, lei è stato davvero incisivo.

Ha saputo colpire il centro del mio cuore, è stato un viaggio piacevole e molto coinvolgente, ha saputo sensibilizzarmi sulle atrocità della guerra, ha saputo essere delicato come pochi autori riescono fare.

Scrivere scrivono in molti, riuscire ad emozionare senza quasi un ritorno , riescono in pochi e quando accade il lettore se lo ricorda e anche se il romanzo è scritto da una persona poco conosciuta poco importa perché non verrà più dimenticato, rimarrà dentro e non se ne andrà più via.

Recensione di Maria Cardone

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