
GRAN BELLA COSA E’ VIVERE, MIEI CARI, di Nazim Hikmet
Angela è partita – Puntata 7 di 7
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Angela è partita. E questo è l’ultimo libro che mi ha affidato. In realtà questo non era suo, era della Biblioteca.
“Lo hai letto?” chiede stupita indicandolo.
“No. Te lo presterei se non fosse che è della Biblioteca… Penso che lo restituirò senza averlo aperto…”
“No, tranquilla, ce l’ho… Che strano! Pensare che avrei voluto affidarti anche questo ma alla fine… semplicemente non l’ho preso. Tienilo ancora un po’ e fa’ finta che te lo abbia affidato io.”

Stile articolato, linguaggio non immediato, vicende narrate complesse. Sarò sincera, speravo fosse il più bello. Non è stato così, ma fa parte del gioco…
Tuttavia, di questo libro mi ha colpito la delicata finezza con cui è possibile trovare un parallelo fra le vicende narrate e la vita. Alcuni eventi sono come un terremoto, improvvisi, inaspettati… Terribili e dalle conseguenze inimmaginabili. Altri eventi sono la conseguenza di un agire passato. Altri, ancora, sono cicatrici indelebili. Infine, vi sono quelli per cui si lotta, quelli per cui si sogna e si cerca di realizzare.
Sono tutti lì, insieme… Segni su un muro, giorni vissuti… Ogni evento va accolto semplicemente per quello che è -anche se difficile da accettare-, cercando di trarre da ogni situazione il meglio e, soprattutto, il meglio di sé. Perché, nonostante ogni situazione inaspettata -bella o brutta che sia, facile o meno da accettare- ciò che ci coinvolge e tocca le corde del cuore è proprio ciò che ci fa sentire vivi.
Sta in questo la bravura di Hikmet. Leggere l’ultimo rigo e fermarsi a riflettere…
Già, gran bella cosa è vivere, miei cari. Sì, gran bella cosa è vivere! Angela lo sa.
Angela è partita… e non è ancora tornata.
Recensione di Erika Polimeni
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