GLI OCCHI PIÙ AZZURRI – le storie vere dei “treni dei bambini”, di Simona Cappiello (Colonnese febbraio 2021)
Ho letto questo libro, stupendomi pagina dopo pagina della totale cancellazione dai libri di storia di quanto ivi narrato: dal 1946 al 1952, 70.000 bambini del Centrosud Italia partirono dalle loro case, delle loro precarie condizioni di vita postbellica (malattie, analfabetismo, fame…), per andare a trascorrere lunghi periodi (invernali) presso generose famiglie del centro nord (soprattutto Emiliane).
Di questi bambini, 10.000 erano di Napoli.
Il libro, attraverso testimonianze, racconti e documenti ricostruisce la creazione del Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli, coordinato dal PCI e racconta dei primi “Treni dei bambini” partiti dal Cassinate in cui imperversava la malaria, e dal napoletano in cui malavita, tracoma e abbandono scolastici facevano la parte del leone, verso generose famiglie di Modena, Bologna e Reggio Emilia.
Tra ostilità politiche del clero e delle destre (le varie iniziative erano tutte coordinate dall’UDI e dal PCI), che raccontavano di deportazioni dei bambini in Russia, diffidenze dei popolani, fame, freddo, ingerenze camorriste e grandissimo lavoro e solidarietà da parte dei promotori e dei simpatizzanti, i documenti ci descrivono quel periodo, con toni a volte alla “Peppone (e Don Camillo)” che fanno sorridere, con estrema vivacità.
Un grandissimo esempio di solidarietà, organizzazione, lavoro immenso in un’epoca in cui da Napoli a Bologna ci volevano 3 giorni di viaggio, in cui la neve copriva ancora le pianure del Nord Italia in inverno, in cui famiglie contadine allargate aggiungevano un posto a tavola per bambini bisognosi che, gratuitamente, nutrivano, vestivano e mandavano a scuola, risanandoli.
Da leggere perché non venga dimenticata questa splendida pagina di storia solidale della nostra Italia già inesistente nei libri scolastici.
Forse perché fu una solidarietà portata avanti dal PCI e non dalla Chiesa.
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