FUENZALIDA Nona Fernández

FUENZALIDA Nona Fernández recensioni Libri e News UnLibro

FUENZALIDA, di Nona Fernández (Gran Via)

E se provo a domandarmi: mi è piaciuto?
Davvero non saprei rispondere.

Il tono è realistico senza maschere. La penna è brillante, ma il mescolare continuamente realtà e finzione, passato, presente e futuro, “io e me stessa” “io e gli altri” in tempi indefiniti rende il tutto: trama, stile, messaggio, scrittura, un insolito ibrido. Thriller a sfondo politico? Storia d’azione? Telenovela, o meglio, come elaborazione degli episodi di una telenovela? Documentario? Verità e menzogna? Mamma mia! Tutto miscelato nel calderone in una grande, precisa, consapevole confusione!

 

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M’inchino al ragguardevole talento dell’autrice nel condurre il lettore attraverso un labirinto di storie che si intrecciano, ma non perdono la mancanza, malgrado l’intensità degli aggettivi, del messaggio: cosa vuole comunicare davvero con questo andirivieni di tempi, azioni, ricordi. Cosa?

Dopo la lettura, non rimane granché, malgrado si apprezzi il suo continuo gioco di specchi deformi in lunghi e snervanti percorsi di coscienza.

Vicende personali frammentarie che riportano a far luce su un passato collettivo di un paese, Il Cile, difficile da dimenticare.

Qualche forzatura nella contorta trama: calcare la penna rende il romanzo fittizio a tratti, confondendo il lettore.
A tratti la Nora pare si diverta a spiazzare il lettore nel continuo e paranoico saltellare fra un episodio e l’altro.
Mah! Non so che dire. Un romanzo privo di  fattezze e dai lineamenti sbiaditi.
In conclusione Fuenzalida, così un po’ tutte le opere della produzione di Fernández, gioca con temi cari all’autrice: la commistione tra realtà e immaginazione, l’accavallarsi del tempo, le relazioni umani e lo spettro di una dittatura che nessuno può concedersi il lusso di dimenticare.

Questa sua opera, ultima solo per la pubblicazione italiana, segna un altro punto nella riflessione tra letteratura e memoria; con una penna, comunque, che brilla ancora una volta per delicatezza ed eleganza.
Le parole di Nona hanno sempre un qualche strano e magico effetto che può piacere o no.

“In Fuenzalida assistiamo, come in altre sue opere, all’alternarsi di più piani temporali. Da cosa viene questa scelta di far dialogare continuamente il passato con il presente? Mi piace lavorare con la temporalità. Dare ai romanzi un’idea del tempo confusa, perché credo nel fatto che il tempo sia una materia confusa, dai limiti porosi e che il presente sia continuamente contaminato dal passato. Il futuro in ugual modo è contaminato dal presente e dal passato; la linea del tempo è solo un’invenzione utile per ubicarci, sapere dove collocarci. Trovo quindi interessante che nei libri ci sia questo tempo così frammentato…”

Recensione di Patrizia Zara

Di Nona Fernández potete leggere anche la recensione di Mapocho

 

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