DUE LIBRI A CONFRONTO: MILLE SPLENDIDI SOLI Khaled Hosseini – IO SONO MALALA Malala Yousafzai

DUE LIBRI A CONFRONTO: MILLE SPLENDIDI SOLI, di Khaled Hosseini – IO SONO MALALA, di Malala Yousafzai

 
 

La storia si ripete, le donne afghane ancora una volta costrette ad affrontare la violenza e la stupidità dell’uomo.

Sconcerto, Dolore, Rabbia e Impotenza.

“Tu sei niente”. Questo la prima lezione di vita che una madre afghana può dare a sua figlia.

“Tu sei niente”. Questo ciò che una giovane bambina afghana si sente dire.

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Il viaggio in terra afghana con Mille splendidi soli attraverso la penna di Khaled Hosseini è intenso. La storia è struggente. Si tratta di due donne profondamente diverse: Mariam, rassegnata al suo destino, e Laila, più giovane e culturalmente così evoluta da permettersi di disobbedire al suo uomo. Un uomo che, nessuna delle due ama, ma a cui son giunte per caso e con cui son rimaste per necessità. Il loro incontro, porterà alla condivisione di una vita amara, fatta di doveri e diritti mancati, di guerra e di stenti, di sangue e di morte, di sottomissione e di violenza sotto ogni punto di vista. La felicità, ad una donna d’Afghanistan, non è concessa, la sua vita è irrimediabilmente intrisa di dolore. Laila, Mariam, Rashid e tutti gli altri personaggi sono fittizi, ma riproducono la realtà quotidiana che autorizza a picchiare una donna perché ha cotto troppo il riso, a violentarla perché non ha voglia di avere un rapporto, a strangolarla perché ha osato contraddire un uomo, a non permetterle di uscire di casa da sola, costretta a guardare il mondo attraverso le grate del burqa, costretta a tacere sempre e comunque.

Cosa rimane alla donna? La speranza. questa è l’unica costante nella vita di Laila e Mariam. Perché “quando questa guerra sarà finita, l’Afghanistan avrà forse più bisogno di donne che di uomini. Perché una società non ha nessuna possibilità di progredire se le sue donne sono ignoranti, nessuna possibilità.”

Ecco allora emergere l’illuminante ed esemplare storia di Malala Yousafzai, attivista per i diritti umani e la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace, assegnatole nel 2014 all’età di appena diciassette anni. Non siamo più in Afghanistan, ma in Pakistan, ma cambia poco. E’ struggente il racconto della giovane in una quotidianità di soprusi e terrore dovuto ai talebani.

Ciò per cui si batte in particolare Malala è l’istruzione, negata soprattutto alle bambine e alle donne. La sua lotta impavida parte dal suo villaggio, supera un attentato che ha rischiato di ucciderla, si estende fino in Europa e arriva persino all’assemblea delle Nazioni Unite a New York, durante la quale pronuncia la celebre frase che certamente rimarrà legata al suo nome e alla sua battaglia nei libri di storia “Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. […] Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.”

Pur diversi nel genere, Mille splendidi soli e Io sono Malala sono due libri importantissimi per comprendere la storia contemporanea, il mondo che ci circonda, perché, come insegna Primo Levi, “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.

Recensione di Antonella Trocini
 
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