DIGRESSIONE Gian Marco Griffi

DIGRESSIONE, di Gian Marco Griffi (Einaudi – giugno 2025)

Eccoci, e ora cosa dico? Da dove parto? E soprattutto come fare a parlare di questo lavoro in poche righe?

Tempo fa mi capitò di recensire “Ferrovie del Messico“, un’opera complessa, fatta di strutture narrative ora parallele e ora sovrapposte, e un elemento solo come-si fa per dire- unificatore, un libro sulle ferrovie del Messico.

Credo che il significato di questo mastodontico romanzo- ammesso e non concesso che si possa parlare di un unico romanzo- sia tutto nel titolo, digressione. Tutta l’opera infatti è piena di digressioni dalla linea narrativa principale, filoni narrativi che riguardano tanto la storia del libro sopra citato, che qui ritorna con il suo carico di mistero intrinseco, quanto il mondo attuale, distopico ma fino a un certo punto (nel quale peraltro Mussolini non è morto fucilato bensì in esilio mentre allevava asini a Pantelleria…!?!), fatto di rievocatori del fascismo, lobby di assassini, sette religiose e consoli con la passione del golf. In questo mondo e in queste pagine apparentemente confuse la linea narrativa principale è data dalla storia di Arturo Saragat, un ragazzo di Asti che si trova a ricevere il regalo proprio il libro sulle ferrovie del Messico da un ragazzo obeso e non particolarmente sveglio poco prima di essere bullizzato ferocemente…. e senza che Arturo faccia niente per impedirlo.

Il senso di colpa del nostro Arturo, già di per se affetto da disturbo ossessivo compulsivo e dal trauma dell’abbandono paterno, lo porta ad addentrarsi nelle pagine del libro a trovarvi le tracce dei precedenti proprietari, in una sorta di gioco esistenziale inventato da Mary Shelley e dai suoi amici (la digressione, appunto), nonché a scovare il numero e l’indirizzo di un fantomatico “Ufficio delle redenzioni” che spera possa aiutarlo a liberarsi del male che porta con sè. Ma c’è altro, tanto altro in quelle 1000 pagine, personaggi più o meno peculiari, passaggi di un’attività sconcertante, momenti di satira r di critica sociale più o meno velata, storie su storie che da un lato vi disorienteranno, alla maniera di autori come Pynchon, ma dall’altro, se avrete la costanza e la tenacia di andare avanti nella lettura, vi regaleranno un’esperienza narrativa che non vi lascerà indifferenti.

Sta a voi decidere se vale la pena o meno di dedicare concentrazione e dedizione a un’opera tanto complessa quanto ricca di personaggi e storie memorabili, uno sforzo, certamente, ma che credo proprio vi ripagherà con un’esperienza narrativa più che favorevole, seppur con una lieve emicrania

Recensione di Enrico Spinelli

Ferrovie del Messico Gian Marco Griffi

IL LIBRO DEL MESE: FERROVIE DEL MESSICO Gian Marco Griffi

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  1. Abbiamo intervistato Gian Marco Griffi che con risposte esaustive ha affrontato alcuni temi del suo romanzo "Digressione"

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