
DI SPALLE A QUESTO MONDO, di Wanda Marasco (Neri Pozza – gennaio 2025)

“Di spalle a questo mondo” mi ha dato l’impressione di essere di fronte a uno dei grandi romanzi del Novecento, di quelli che trattavano l’imperfezione umana, l’incapacità dell’uomo di tenere la vita nelle proprie mani. E per alcuni versi credo che Di spalle a questo mondo sia proprio questo: il racconto dei limiti dell’uomo di fronte all’ineluttabilità della vita, la sua incapacità di reagire e affrontare i dolori e le ingiustizie che la vita ci mette di fronte.
Olga e Ferdinando, i protagonisti del libro, condividono gli stessi dolori e le stesse ferite, che trovano la loro origine nel passato. Li condividono ma non li conoscono: ognuno di loro ha preferito tenerli per sé, in una forma di protezione, facendo finta che non esistessero o che potessero essere rinchiusi in un angolo remoto del passato. Ma purtroppo non è così, perché nessuno di noi può far finta che il passato (e i dolori che lo hanno attraversato) non esista e nel momento in cui meno ce lo si aspetta viene a galla prepotentemente chiedendo il conto.
“Di spalle a questo mondo” è un libro che ho trovato molto interessante, soprattutto nella parte centrale che ha catturato totalmente la mia attenzione. Nella parte iniziale e in quella finale la narrazione è un po’ più lenta e prolissa. È un libro che alterna vari piani narrativi: c’è una netta distinzione tra la narrazione che riguarda Olga, tutta in prima persona e quella di Ferdinando in terza persona. La prosa è ricca, corposa, ricercata, in certi punti aulica e con termini spesso desueti, pur con molte parti in lingua napoletana.
Credo che sia un libro che meriti l’impegno per essere letto. Tutti abbiamo bisogno, ogni tanto, di ricordarci la nostra condizione di esseri umani con limiti, con le nostre miserie e le nostre incompletezze.
Recensione di Rosetta Miceli
Presente nei 12 Finalisti al Premio Strega 2025
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