
DELITTO DI BENVENUTO. Un’indagine di Scipione Macchiavelli, di Cristina Cassar Scalia (Einaudi – maggio 2025)

Siamo nel 1964 e il Commissario Scipione Macchiavelli in seguito a uno scandalo viene trasferito da Roma a Noto. Il suo trasferimento avviene in coincidenza con un fatto di grande rilevanza, la misteriosa scomparsa di una figura di spicco della Banca Trinacria, un personaggio dalla vita piena di luci e ombre. Facendosi aiutare dalla sua squadra e dal chiacchiericcio di paese raccolto per gran parte della bella farmacista Giulia Scipione dovrà far luce su questo caso, barcamenandosi tra le piste più disparate, e allo stesso tempo prendere le misure della sua nuova quotidianità e del passaggio dalla Roma della dolce vita a una città che è ancora ben lontana dalla dimensione di “capitale del barocco siciliano” che si abituati a immaginare ai giorni nostri.
Cristina Cassar Scalia abbandona per un momento la sua Vanina per presentarci un nuovo personaggio in una cornice storica ben diversa, priva di grossi strumenti di investigazione e dove le chiacchiere e le voci di paese sono spesso portatrici di informazioni preziose. Molto belli i semplici momenti conviviali come il “rituale dell’arancino” o la scoperta del cannolo e coinvolgente come sempre la narrazione tanto semplice, diretta e scorrevole. Il personaggio per ora appare piuttosto ordinario e deve ancora prendere una sua dimensione e il giallo in sé non è granché originale, per cui a fare la differenza è la bella caratterizzazione dei personaggi che ruotano attorno al protagonista e la cornice storica e sociale, elementi che nel complesso rendono la lettura molto piacevole e promettente per gli sviluppi. Attendiamo la prova dei successivi romanzi ma l’inizio ha delle buone carte a suo favore.
Recensione di Enrico Spinelli
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