“Dal buio”, l’avvincente e oscura storia di Paolo Berni (Delos Digital – 2024)
Gli anni Novanta, con le loro atmosfere irripetibili e le icone e mode particolari, sono lo sfondo in cui si svolge la storia del tredicenne Leo, il protagonista del romanzo “Dal buio” di Paolo Berni. Quest’opera è l’esordio dell’autore, e stupisce quindi quanto sia ben narrata la vicenda di Leo, un ragazzino tipico degli anni Novanta amante delle Reebok Pump, delle sale gioco e delle scorribande in skateboard con i suoi amici, con i quali forma “La Fratellanza”. Leo è però anche un personaggio chiaroscurale e malinconico, che sta cercando di elaborare il lutto per la perdita del nonno; capita quindi che si cacci nei guai per soffocare la sua sofferenza, o che disegni strani soggetti inquietanti, come se la sua mano fosse guidata da una misteriosa forza esterna.
Poi arriva nella sua vita Rebecca, e un po’ di luce comincia a penetrare la coltre di oscurità in cui è avvolta la sua esistenza; Rebecca è una ragazzina tosta e coraggiosa, che si permette di battere il record di Leo al suo videogioco preferito, Final Fight. Fossero questi i problemi, andrebbe tutto bene ma, purtroppo, una banda di bulli non rende la vita facile al gruppo de “La Fratellanza”; ed è proprio un loro agguato nel bosco a determinare quello che sarà lo straordinario destino di Leo. Il protagonista, a causa delle botte, finisce in fin di vita in un letto d’ospedale; il lettore, a questo punto, dopo essersi goduto una storia realistica ambientata in un contesto affascinante, si ritrova catapultato in una vicenda paranormale: Leo si risveglia in una sorta di limbo tra la vita e la morte e, quando ormai accetta il suo inevitabile fato, un’entità metafisica improvvisamente comunica con lui – «Sei pronto a morire? Fu questa la prima cosa che gli disse, ma non con le parole: usava una forma di telepatia.
A comunicare con lui era una luce, una luce più chiara e più potente del sole. Si meravigliò di poterla guardare direttamente senza esserne accecato. I raggi emanavano energia pacificatrice. Sei pronto a morire? Non c’era alcuna malizia in quella domanda, tantomeno sfida o aggressività […] Sì. Sono pronto. Era estasiato all’idea di tornare a fondersi con l’oscurità. Di tornare a sentirsi completo. Perfetto». Leo, però, non potrà abbandonarsi tra le braccia del buio: gli spetta un compito molto più importante e per portarlo a termine dovrà contare non solo sulle sue forze ma anche sull’aiuto di chi lo ama, i suoi amici, e di un insolito alleato che lo guiderà verso lo svelamento di impensabili verità.
Recensione di Giorgio Lesta
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