CLEMENTINA Giuliana Salvi

03CLEMENTINA, di Giuliana Salvi (Einaudi – marzo 2025)

 

 

 

Romanzo d’esordio per la scrittrice Giuliana Salvi, protagonista la sua bisnonna, artefice di una vera e propria rivoluzione domestica.

Il suo nome è Clementina ha sedici anni, è il 1898,vive a Lecce, è la più grande di quattro figlie, ama molto scrivere, lo fa ovunque, l’unica scrivania la usa il padre, si trova nello studio, stanza in cui può entrare solo lui e la cameriera per fare pulizie.
Clementina ama pensare a quella stanza e decide che un domani anche lei ne avrà una tutta per sé.
Cosa che si realizza nel 1910, quando sposa il suo Cesare, con cui si trasferisce a Roma.
Lui la ama moltissimo e conoscendo il suo desiderio, le adibisce una stanza a studio, dove possa scrivere i suoi amati racconti.
Diventa inoltre un luogo di pace, anche quando avrà i figli, solo per qualche istante.
Nel 1916 tutto cambia, torna a Lecce e si ritrova nello studio del padre per prendere delle decisioni importanti.
Apre una scuola , anche se non ha il diploma, a quei tempi le donne ricevevano l’ istruzione a casa , poche nozioni.
Clementina invece aveva voglia di studiare, aveva approfondito gli argomenti e saziato la sua sete di sapere.
La chiamavano maestra e lo era in tutto e per tutto.
L’aula era una stanza spaziosa della casa paterna, molti giovani vennero accolti.
Clementina riesce così a guadagnare per i suoi figli e la loro futura istruzione , ha fatto una promessa a Cesare e a se stessa e poi aiuta le sorelle nella gestione economica della casa.
Decide di aprire le porte della scuola anche alle donne.
Cominciano a spirare i venti del fascismo e della seconda guerra mondiale.
I giovani vanno tutelati affinché comprendano che la migliore “arma sarà la cultura, non i fucili”.
Clementina ha realizzato la sua rivoluzione domestica, adesso tocca a chi ne ha potuto usufruire di mettere in atto ciò che gli è stato insegnato.
Un romanzo molto coinvolgente, mi è piaciuto moltissimo e mi sono affezionata a Clementina, ne ho ammirato la caparbietà e la resilienza, contro un destino personale alquanto avverso e doloroso, specialmente per una madre.
” La riconoscenza non l’avrebbe trasformata in una donna scontata e il dolore che portava dentro, quello che le aveva fatto dubitare in segreto di Dio e di sé stessa, se lo sarebbe tenuto cucito insieme, tra il sangue e la pelle, come i ricami che faceva sua sorella”.

 

Recensione di Giusy Luvarà

 

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

Commenta per primo

Commenti

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.