
Assegnato il premio Pulitzer per la Letteratura 2025 a Percival Everett con James (La nave di Teseo – agosto 2024)

Questo romanzo mi è capitato per caso o meglio leggendo la lista dei consigli letterari di Barack Obama . Mi sono immerso in una storia che trae le sue radici da un capolavoro ovvero Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain, ma, stavolta, il protagonista è Jim lo schiavo fuggiasco compagno d’avventure di Huck lungo il fiume Mississippi. L’autore decide di prendere un libro iconico per raccontare una storia di libertà individuale ma non solo. Everett fa un’operazione complessa ma meritoria ovvero indagare nel profondo le ragioni del razzismo sistemico americano. Jim in Twain è un sempliciotto, invece James è ben altro, anzi sa leggere e fa finta di essere l’immagine che gli schiavisti bianchi gli hanno affibbiato.
Questo romanzo andrebbe letto in lingua originale (ma non ho quel livello di inglese per ora) perché Everett usa il black speech con l’inglese normativo. La scelta sta tutta nella volontà di indicare la specifica identità dei protagonisti. In questo libro troviamo rabbia, protesta, libertà e la critica alla società americana che non ha ancora fatto i conti con lo schiavismo. Il razzismo sistemico è parte del sistema, anzi nella nuova amministrazione americana è elevato a politica identitaria. È un romanzo militante e rivoluzionario, che proprio chi considera l’Occidente superiore dovrebbe leggere e poi riflettere.
Recensione di Tommaso Voto
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