Assegnato il Premio Bancarella 2025 a COME L’ARANCIO AMARO, di Milena Palminteri

Esordio a 75 anni per la palermitana Milena Palminteri con questo splendido libro: “Come l’arancio amaro”.
Un romanzo dal sapore antico, quasi classico, per l’eleganza della scrittura (nonostante l’ampio utilizzo di termini dialettali) e della struttura narrativa che gioca sull’alternanza delle vicende fra presente e passato, e sulla ricerca di una verità che viene a dipanarsi pian piano coinvolgendo sempre più il lettore.
Protagoniste assolute sono le donne e la difficile conquista di una “dignità” e libertà tanto più inimmaginabili negli anni ‘20 del secolo scorso e in un paese dell’agrigentino. Una realtà descritta con tale precisione e così ricca di sfumature da sentircisi calati dentro.
Romanzo che ci regala una carrellata di personaggi e ricco di vicende, di intrighi, sentimenti e sotterfugi ma che alla fine è soprattutto un inno al coraggio e alla libertà.
Recensione di Turi Rubino
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Ho terminato in 6 giorni la lettura di “Come l’arancio amaro”, e gli ultimi capitoli li ho letti in riva al mare. Mi sembrava di sentire il profumo di arance e di salsedine mentre leggevo. Magia delle bellissime descrizioni.
Tanti gli intrighi familiari e non solo. Tanti sono anche i personaggi che popolano la storia. Quelli femminili sono in evidenza e traghettano il tutto.
Carlotta sembrerebbe lei l’assoluta protagonista del romanzo, ma non è proprio così. Diciamo che attorno al suo personaggio ruota tutta la storia che sembra formata da tanti piccoli pezzi di puzzle che via via si incastreranno tra loro dando forma ad una storia che ha dell’incredibile!
Il romanzo è ambientato nella Sicilia degli anni ’20 nell’agrigentino. Quasi una saga familiare che si protrarrà per ben 40’anni di vita.
Ogni personaggio ha la sua storia e i propri segreti e il lettore si sentirà spettatore e ne seguirà gli eventi. Si empatizzerà inevitabilmente con alcuni di loro che saranno solo apparentemente più deboli, e leggendo capirete perché.
Ho spesso riso e spesso mi sono commossa.. un’altalena di sentimenti che mi hanno accompagnato fino all’ultima pagina.
Ho solo avuto qualche difficoltà all’inizio per via del dialetto siciliano che ho trovato un po’ ostico. Ma il glossario a fine romanzo mi è venuto in aiuto.
Lettura consigliata
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Recensione di Roberta Polizia
Come l’arancio amaro di Milena Palminteri è un romanzo che intreccia finzione narrativa e riferimenti storici, offrendo un affresco emotivamente coinvolgente della Sicilia tra gli anni Venti e Sessanta. Le protagoniste, Nardina, Sabedda e Carlotta, rappresentano tre percorsi distinti di donne che cercano di affermare la propria identità in una società dominata dagli uomini e influenzata da contesti socio-politici complessi come il fascismo e la mafia.
Il fascismo, la repressione mafiosa e la povertà diventano parte del paesaggio di sottofondo della narrazione, influenzando profondamente i destini delle tre protagoniste. Palminteri fa anche uso del dialetto siciliano, rendendo la lettura più autentica e vivida, tanto da includere un glossario per guidare il lettore attraverso le espressioni locali. Questo richiama lo stile di autori come Andrea Camilleri, che hanno saputo catturare la cultura siciliana con autenticità.
Il simbolismo dell’arancio amaro, come suggerito dal titolo, riflette il percorso doloroso ma resistente delle protagoniste. La pianta, apparentemente imperfetta, simboleggia sia la sofferenza imposta dalla società patriarcale, sia la speranza che emerge attraverso le lotte personali di queste donne. Questo è particolarmente evidente nel personaggio di Carlotta, la più giovane delle tre, il cui percorso culmina in un processo di riconciliazione con il passato e di proiezione verso un futuro più luminoso.
Pur ispirato da eventi reali, Palminteri si concede ampie libertà narrative, rendendo la storia più una riflessione universale sulla condizione femminile che una rigida ricostruzione storica.
Recensione di Ornella Troise
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