ANNA Niccolò Ammaniti

ANNA, di Niccolò Ammaniti

E’ l’anno 2020. Un virus misterioso e implacabile, la Rossa, uccide gli adulti e risparmia i bambini, almeno fino a quando rimangono tali. Non appena si manifesta la pubertà, compaiono i primi segni della pestilenza.

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In un mondo agghiacciante, senza elettricità, devastato dagli incendi, popolato da cadaveri in decomposizione, macerie e supermercati svaligiati, si aggirano animali inselvatichiti e bambini magri e affamati, che lottano per la sopravvivenza.

Anna è una di loro, ed è coraggiosa perché non ha scelta. Deve proteggere il fratellino, Astor, con l’aiuto del Libro delle Cose importanti, che la mamma ha scritto per loro prima di morire. Poi ci sono Pietro, ragazzino bello, leale, spavaldo, un vero cavaliere, e Coccolone, un pastore maremmano dalle sette vite, che sembra brutto e cattivo ma non lo è.

In questo spietato day after, esiste ancora la speranza, ed ha tanti volti, anche ingannevoli, come la Picciriddona, un’ immagine quasi mitologica di donna sopravvissuta alla Rossa, forse perché demente, a cui un’orda di adolescenti disperati e ubriachi si rivolge come ad una santa guaritrice; oppure un magico paio di scarpe Adidas made in China che indossate immunizzano chi le indossa… oppure chissà, forse al di là dello Stretto di Messina qualcuno ha già scoperto un vaccino… perché “Anna” è un romanzo distopico ambientato in Sicilia, da Palermo a Castellammare del Golfo a Cefalù, e il fatto di conoscere molto bene quei luoghi (è nominato persino Vita, piccolo paese natale di mia mamma in provincia di Trapani) lo ha reso per me molto intrigante, nel contrasto tra come io li ricordo e come l’autore li descrive in questo futuro prossimo allucinato.

Il libro è di quelli che piacciono moltissimo o si detestano. Ho letto recensioni entusiastiche e altre deluse. A me è piaciuto molto e mi ha lasciato una sensazione di grande poesia, mi sembra molto ben scritto e originale, e , pur descrivendo un mondo devastato, lascia spazio alla fiducia nella vita, all’amore, al coraggio.

“Nemmeno una volta, nemmeno per un secondo l’ idea di farla finita l’ aveva sfiorata, perché avvertiva che la vita è più forte di tutto. La vita non ci appartiene, ci attraversa.”

Recensione di Marinella Messina
ANNA Niccolò Ammaniti

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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