AGATA DEL VENTO. Un romanzo di mare e di cielo Francesca Maccani

AGATA DEL VENTO. Un romanzo di mare e di cielo, di Francesca Maccani (Rizzoli – aprile 2025)

Agata era il pezzo mancante, ritrovato nel momento più sbagliato possibile.

Era la luce cui anela la falena, irresistibile. E lui era voltato dritto da lei senza pensarci, senza pensare che non avrebbe mai potuto averla per sè, aveva agito con un istinto animale, ma quello con Agata era stato il suo viaggio più bello.

.

.

Dopo mesi di studio e impegni e scadenze trovo (lo voglio veramente) il tempo per leggere Agata del vento, perché volevo ascoltare, conoscendo il libro, le parole di Francesca Maccani nella presentazione di sabato a Trapani.

La Maccani, infatti, ritorna in libreria con un romanzo che ha il sapore salmastro del mare e il calore viscerale del fuoco, tutta la Sicilia nel suo libro.

Agata del vento, attraverso un viaggio, anche sensoriale, ci porta tra le isole Eolie, a Lipari, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, per raccontarci una storia potente, che affonda le mani nella terra bruciata dal sole e si lascia scuotere dal vento impetuoso dell’anima. Il romanzo racconta la storia di Agata, giovane figlia dell’isola, terzogenita in una famiglia stanca e logorata dal “travagghiu”, dalle fatiche quotidiane che lasciano segni sulla pelle e dentro il cuore. Il padre partito per l’America in cerca di fortuna, una madre corrosa da un dolore antico e profondo, così viscerale da diventare rabbia, silenzio, distanza. Agata cresce in questa assenza d’amore, in questa ostilità che sa di tempesta…

Ma Agata è altro, molto altro. Agata è ribelle, è disobbediente, Agata è mare, quello che ogni notte affronta con le altre donne, tra reti, silenzi e sguardi antichi. È lì, tra le onde, che per la prima volta sente la voce del suo dono: immagini, visioni, presagi, qualcosa di inspiegabile, di primitivo. Non è magia, non è stregoneria. È la forza ancestrale di chi sa ascoltare la natura, di chi porta nel sangue la memoria delle “majare”. Agata è una guaritrice, senza saperlo, e soprattutto senza volerlo. Un potere che cura ma che divide, che spaventa, che brucia i legami come lava. Quel dono, così raro, però è anche una maledizione: la gente non comprende, condanna, teme.

Ciò che non si conosce, spaventa…ieri come oggi.

Agata è vento che graffia la pelle, è il profumo del mare e dell’amore che non può essere vissuto ma che non può essere dimenticato, è il battito ostinato di chi vuole rubarsi il futuro, strappandolo alla rassegnazione, alla gabbia dorata dell’isola che protegge e imprigiona insieme.

Agata è sangue e terra, vento e fuoco, e quel dono le pesa come il dolore ma il dono e il dolore fanno parte di lei, sono il suo respiro, la sua ombra, la sua salvezza e la sua condanna.

La penna della Maccani ci regala un romanzo vibrante di forza e di ferite, una storia senza sconti, senza fughe.

Agata del vento è un incantesimo ruvido, che non consola ma scuote, che non accarezza ma trascina. Un romanzo da vivere a pelle nuda, lasciandosi ferire e incantare. Proprio come una malìa…

Non so se si capisce ma mi è piaciuto tantissimo.

Consigliatissimo…

Recensione di Maria Elena Bianco

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

Commenta per primo

Commenti

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.