A VOLTE RITORNANO Stephen King

A VOLTE RITORNANO, di Stephen King

“Qui è ancora buio e piove. E’ la serata ideale. C’è qualcosa che voglio mostrarvi, qualcosa che voglio farvi toccare. E’ in una stanza non lontano da qui: anzi, vicinissima, quasi quanto la pagina successiva. Vogliamo andare?”

Dove ci porta Zio Steve con questa sua prima raccolta di racconti?

Ci porta in tanti mondi diversi. King con grande maestria passa dal thriller al noir, dalla fantascienza distopica al fantasy, all’horror puro, quello che lo contraddistingue.

Uscita nel 1978, questa raccolta, la prima che leggo del Re, è un mix adrenalinico.

 

A VOLTE RITORNANO Stephen King
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Si parte da atmosfere apparentemente tranquille, vite apparentemente tranquille, storie apparentemente tranquille e poi SBANG! ecco il cambio di registro, ecco il cambio di rotta.

Cosa ci vuol far vedere e toccare?

Semplicemente le nostre paure, quelle più profonde, quelle che ci paralizzano e ci tengono svegli la notte. Tutte riconducibili alla paura più grande dell’uomo: la paura di morire.

Attraverso questi venti racconti ci dà la forza e l’occasione di sbirciare anche se accecati dal terrore, perché si sa, la curiosità e il gusto del macabro ci sono un po’ in tutti noi.

E davanti al racconto horror lo passiamo fare senza troppo timore, perché in fondo, chi crede che quello che si sta leggendo possa accadere?

 

 

Noi non crediamo nelle macchine impazzite che vogliono dominare il mondo, non crediamo che un fratello possa farci sfracellare al suolo, non crediamo che ci sia un baubau che sbuchi fuori dall’armadio e uccida i nostri figli, non crediamo che uno studente modello possa trasformarsi in un vampiro seriale, non crediamo che una congregazione religiosa possa uccidere chi osa andare in altre direzioni, non crediamo che il fumo possa ucciderci e nuocere a chi ci sta intorno e…non crediamo che “l’intera razza umana possa essere spazzata via non dalle armi atomiche o dalla guerra batteriologica o dall’inquinamento, o da qualcosa di altrettanto grandioso. Ma da una banale influenza”…

 

 

Ecco che allora, come sempre, dietro a venti racconti apparentemente semplici, l’universo di King si apre e si mostra e soprattutto ci mostra: delirio delle superstizioni, schizofrenia della religione, ribellione delle macchine, conflitto uomo e natura, rapporto tra sfruttati e sfruttatori, eutanasia.

Tutto deformato dallo sguardo allucinato del Re.

Difficile stilare una classifica, a parte forse un paio, tutti gli altri me li sono gustati rigorosamente di sera, al caldo, e ovviamente evitando accuratamente di far sporgere la gamba dal letto!

Buona lettura!

 

Recensione di Cristina Costa
A VOLTE RITORNANO Stephen King

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